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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Da bambino studiavo pianoforte e smontavo i giocattoli che mi regalavano perché volevo vedere come funzionavano.

A venti anni dovetti scegliere. Smisi di studiare musica e scelsi di studiare per “fare funzionare le cose”.

Così, nel ‘94 presso la sala terminali del CINECA della facoltà di ingegneria di Bologna, mi divertivo a  chattare con i miei amici seduti poco lontani da me: stavamo già whatsappando ignari, quando ancora il mondo non conosceva internet e stava iniziando timidamente ad utilizzare i primi cellulari ETACS. Ricordo ancora i videoterminali, enormi al fosforo e soprattutto il sapore della paura che avevamo di essere scoperti in quanto non era una attività ben vista dalla facoltà. Ma la meraviglia di questa scoperta vinceva sempre.

Ricordo poi il momento e addirittura l’aula, gli appunti raccolti alla bene o male alla fine della lezione, quando il professore di informatica ci annunciò che da poco un certo Linus Torvalds per hobby aveva creato un sistema operativo  UNIX che girava PC che chiamò' Linux.

Ricordo pure la poca enfasi con cui ce lo disse, come se non avesse chiaro a cosa potesse servire. La maggior parte del mondo lo capì anni dopo, ma io mi procurai subito la primissima distribuzione che fu rilasciata, la Slakware 1.0, ed iniziai a studiarmi il kernel.

Ricordo anche la mia tesi, quando presentai un metodo di dimensionamento di un particolare oscillatore stabilizzato mediante risonatore dielettrico: Era una delle prime ricerche a riguardo, non c'era molta bibliografia in merito ma le applicazioni a radiofrequenza sopra il GHz si stavano consolidando e questo oscillatore era in fase di studio. Non avevo le idee chiare di chi lo utilizzasse, probabilmente veniva impiegato in ambito militare: non si potevano avere  così tante informazioni come oggi da internet! Ma soprattutto  non potevo immaginare che, più di vent'anni dopo questo tipo di  oscillatore  sarebbe stato il cuore pulsante dei sistemi GPS e delle reti WLAN che fanno parte della nostra vita quotidiana.

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Ho avuto il privilegio di vivere quei momenti pionieristici e vedere da vicino come la tecnologia potesse trasformare la realtà migliorando la vita delle persone, quando ancora il mondo in cui vivevo godeva di una relativa lentezza; quando le generazioni erano  statiche e i costumi erano molto simili al passare del tempo. La portata delle cose la si vede sempre anni dopo, ma penso che queste esperienze abbiano per sempre cambiato la mia vita.

 

Venne quindi il giorno in cui ero pronto per “fare funzionare le cose”.

 

Ho lavorato per più di venti anni nello sviluppo software per sistemi embedded, specialmente nel campo industrial e automotive in aziende come Magneti Marelli Powertrain, Elettronica Santerno, Energifera, Arca Tecnologie. Non ho mai ambito a carriere verticali in quella o questa azienda: era troppa la mia curiosità e soddisfazione a fare il Tecnico e, dopotutto, gestire persone o budget non era tra i miei interessi. 

Molti penseranno che questa predisposizione sia sinonimo di ottusità e di limitazione di vedute. Io non penso così.

 

Durante la mia vita, e non parlo solo di quella lavorativa, ho compreso, anche attraverso esperienze molto dolorose, che non bisogna  adattarsi alle convenzioni e al modo di pensare del momento, ma occorra fermarsi a riflettere e capire quali sono i propri talenti, sia nel lavoro che fuori, e valorizzarli costruendo su di essi il proprio futuro. 

Distinguersi dal pensiero comune, con i rischi e le sofferenze che questo comporta, può essere necessario per vedere meglio.

Dai miei inconsapevoli inizi, ad oggi, lo sviluppo tecnologico è avanzato esponenzialmente. Con l'arrivo di internet sugli smartphone e l'avvento dei social media, i costumi della società  liberale e non, sono mutati in un modo "istantaneo";  si è creato un punto di rottura tra il prima e il dopo, come mai è accaduto nella storia dell'uomo.  La vita è cambiata. Il mondo del lavoro è cambiato. E chiedersi dove saremo professionalmente fra dieci anni è una domanda più che sensata.

Rimanendo nel settore tecnologico, alcuni degli scenari rilevanti per l'elettronica embedded e i settori correlati sono i seguenti:

Nel campo dell'industria, Industria 4.0 prevede l'adozione di sistemi cyber-fisici e di sistemi IoT, e di conseguenza l'utilizzo della banda larga. Per non parlare della logistica, sempre più integrata in rete. Molti sistemi IoT vengono poi integrati in piattaforme come AWS, Azure e Google Cloud. La manutenzione predittiva degli impianti introduce il machine learning at-the-edge e particolari algoritmi di apprendimento. Cosa dire poi sulla proprietà intellettuale dei dati industriali e sulla necessità di sviluppare nuovi protocolli industriali crittografati?

Nel campo dell'automotive la situazione è simile: la necessità di sicurezza funzionale con le normative ISO26262 richiede un costante aggiornamento dei sistemi embedded; la complessità crescente del sistema veicolo impone protocolli di comunicazione sempre più evoluti; l'introduzione del clouding e dell'infotainment ha obbligato l'apertura di nuove divisioni di ricerca e sviluppo presso le case costruttrici, senza parlare poi dell’ impatto dell’elettrificazione e dell’autonomia che sono di pubblico dominio!

Nel campo della IoT , le architetture e i protocolli di comunicazione nascono in continuazione, tanto che libri autorevoli usciti nel 2020 rischiano di essere ormai superati. L’integrazione di diversi dispositivi e sistemi richiede una comprensione sempre più approfondita delle loro interazioni.

Cosa dire del mondo dei Big Data? Ogni anno emerge una nuova metodologia di data pipelining che sembra essere lo stato dell'arte, rendendo le altre obsolete. 

Ci troviamo di fronte ad un dilemma, perché le competenze che possediamo oggi possono diventare rapidamente obsolete. Le nostre scelte attuali influenzeranno profondamente il nostro futuro lavorativo. Tuttavia, abbiamo davanti a noi una grande opportunità: quella di apprendere continuamente nuove conoscenze e farlo in modi sempre innovativi. Sono convinto che questo rappresenterà il modo di lavorare di oggi e di domani.

E’ da questi presupposti che ho deciso di aprire una mia attività di consulenza e sviluppo  di software embedded dopo anni di esperienza come tecnico con contratto a tempo indeterminato . 

Amo paragonare il mio lavoro a quello di un artigiano che, per offrire un servizio ai propri clienti, dispone di una personale "cassetta degli attrezzi".

Nella mia cassetta degli attrezzi, custodisco il mio know-how, frutto di anni di esperienza e lavoro sul campo. È uno strumento a cui tengo molto e che mi ha insegnato a imparare ad usare al meglio il mio attrezzo più prezioso: la capacità di apprendere.

La capacità di apprendere consente di affrontare le tematiche più complesse e  di trovare soluzioni alternative, garantendo sempre un vantaggio competitivo per il cliente.

Imparare a imparare è un impegno che accompagna tutta la vita.

Questa abilità mi permette di adattarmi ai cambiamenti del mercato e mi garantisce la crescita professionale necessaria in un mondo del lavoro così complesso. Non è solo la conoscenza tecnica a fare la differenza, ma la capacità di evolversi e di acquisire nuove competenze. Ogni progetto, ogni problema e ogni soluzione, arricchiscono e preparano per i problemi futuri.

La curiosità e la volontà di apprendere sono per me risorse preziose. Non smetto mai di cercare nuove informazioni, di sperimentare e di migliorare, sia dentro che fuori dal lavoro. "Essere" o "non essere" presenti in un futuro a lungo termine dipende dalla capacità di apprendere sin da oggi. Ogni nuova tecnologia, ogni innovazione rappresenta un’opportunità per acquisire nuove competenze. Confrontarsi continuamente con altri professionisti da tutto il mondo, grazie alla banda larga, l'accedere a risorse formative innovative e di alta qualità, come le community tecniche, il servizio supporto delle holding tecnologiche e i corsi online, sono un' ottima via per acquisire il know-how di cui si ha bisogno in quel momento, per quel progetto. E aprire la strada a nuovi business.

Lavoro a stretto contatto con i  miei clienti per capire a fondo le loro necessità e sviluppare soluzioni su misura che soddisfino le loro richieste, migliorino l’efficienza e stimolino la crescita reciproca.

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